La bacchetta trabocchetto

Menzione Speciale per la Storia più divertente a Emilie Stevenin di Aosta

Molto tempo fa, la Valle d'Aosta era abitata da strane creature. Vi vorrei raccontare la loro fantastica storia.

All'incirca mille anni fa la Valle non era popolata dagli umani né tanto meno dagli animali ma bensì dai maghi e le loro creature. Essi non vivevano lì per propria scelta, ma perché gli uomini li temevano. Tutti i maghi si aiutavo gli uni gli altri, molto più di adesso. Purtroppo tra la popolazione magica c'era un'eccezione, un mago che veniva chiamato “Satana” perché era cattivo e odiava tutti i suoi simili.

Un giorno il più saggio tra i maghi morì e tutti andarono a dargli l'ultimo saluto e allora Satana pensò: "Visto che sono tutti a piangere per quello stolto, stanotte andrò a rapire la Ninfa in modo che tutti capiscano il mio ingegno e il fatto che io solo devo governare i maghi! Muahahahahah!".

Venuta la notte Satana si addentrò nel castello della ninfa e, dato che le sue ingenue guardie si erano addormentate, andò a rapirla. Lei dormiva, ignara di dove si sarebbe svegliata l'indomani.

Il giorno dopo Martino, il cugino della ninfa, andò a trovarla e quando scoprì che lei era sparita iniziò a dare di matto: "Guardie cos'è successo! Dov'è la Ninfa?".

Nessuna guardia riuscì a dare spiegazioni, tranne la guardia più giovane che svolgeva molto bene il suo lavoro. Spiegò a tutti che era entrato Satana a rapirla, ma lui si era nascosto, per la paura che il mago crudele potesse prendere anche lui.

Martino si diresse subito verso la casa di Satana che stava sulla collina, isolata da tutte le altre case. Nel frattempo la ninfa si era abituata alla presenza del suo rapitore che non era così crudele come si potesse pensare. Con lei era buono come un pezzo di pane. La trattava da regina e lì aveva un letto ancora più morbido di quello che aveva a palazzo. Tuttavia le mancava la sua casa, le cure delle sue ancelle e, soprattutto, le lunghe partite a scacchi con suo cugino Martino.

Egli però era già sulle sue tracce e quando arrivò a casa di Satana iniziò subito a imprecare contro di lui : "Ridammi subito mia cugina! Adesso, oppure la tua bella casa sarà ridotta in un mucchio di cenere!".

Il mago rispose che la ragazza sarebbe stata liberata solo se Martino gli avesse dato una delle sue bacchette magiche.

Egli ci pensò su e decise che lo avrebbe fatto.

Tornò a casa e, con la magia di una delle sue vere bacchette,  ne creò una finta che avrebbe dato a mago.

Tornato da lui,  gli diede subito la bacchetta e in cambio ricevette la ninfa . Quando il crudele mago vide la bacchetta che Martino gli stava porgendo, spezzò ingenuamente la sua, ma poco dopo si accorse che la nuova bacchetta non funzionava!

Intanto  Martino e la Ninfa erano già scappati e allora a Satana non restò altro che andare a vivere con gli uomini. Nascondendosi tra di loro li schernì e li tentò, tutti i giorni della sua infelice vita.

Al contrario l'impavido Martino venne incoronato re dei maghi e alla sua gloriosa morte divenne un Santo. Ecco perché il meraviglioso ponte, sull'impetuoso torrente Lys, si chiama ponte di San Martino.