Favolose Farfalle Folleggiano Felici

Menzione speciale per le illustrazioni più belle a Dael e Idée Cipriano Monetta di Donnas

Le colline color ocra si fanno cullare dalle montagne innevate dell'Altai, che svettano sopra la Mongolia. I falconieri gallonati cavalcano la steppa tenendo salde le aquile al braccio, pronte a spiccare il volo per contendersi la vittoria. Che la caccia alle volpi abbia inizio! Così, quando i primi fiocchi iniziano a cadere, la distesa di neve impedisce alle povere prede di nascondersi e fuggire. Questa è la storia, la storia di un temerario volo fuori dal tempo!

Tutto è iniziato una gelida notte nel remoto angolo dell'ampia Valle delle Aquile. C'è grande agitazione, Mamma volpe e Papà volpe per poter mettere in salvo i lori cuccioli, cercano di ingegnarsi alla svelta. Ritagliano voluminose farfalle da vecchi fogli di carta e con maestria sartoriale legano quell'insolito stormo ad una tazzina che funge da cestello. Dadadadan una magica mongolfiera! "Questo è il momento giusto, la corrente è favorevole, forza piccolini salite! E se qualcuno vi chiederà chi siete? Voi risponderete: Siamo mongolfieri, mongoli d'etnia kazaka, sempre fieri".

I fratellini si lasciano sollevare dal vento e ben presto lo straziante sbracciarsi di saluti e baci si dissolve tra la nebbia... Diretti in paesi sconosciuti oltrepassano deserti e foreste, la loro pancia è vuota, le pupille tristi e umide, sono allo stremo con il muso rinsecchito e il corpo gracile e sporco. Poi un'alba colma di presagi soggiunge e il loro sguardo si focalizza su di un regno incantato! Nel folto del bosco, i raggi di un timido sole lasciano trapelare sei sfaccettate pietre disposte a mappa esagonale. Incredibile! Una maestosa torre merlata squarcia il cielo infinito e sorveglia la piana sottostante. I volpini iniziano a rallentare, cullati da una sognante melodia che proviene, pensate un po', proprio dalla misteriosa fortezza!

Silenziosi oltrepassano le mura difensive, quand'ecco comparire un anziano animale dal piglio dolce ed altruista. Suona il pianoforte con una zampa e tiene il tempo con l'altra. Che ridere, ha la bocca sdentata con ciuffi brizzolati che fuoriescono dal berretto malconcio. "Bonjour renards, mi chiamo Dadé, che sta per Dahù destrogiro. Cari furbetti, siete giunti a Donnas, in località Pramotton. Benvenuti in Valle d'Aosta". Di botto, risatine acute echeggiano facendo sobbalzare i nuovi arrivati. Un buffo trio di topini esegue vocalizzi, va detto a onor del vero che hanno delle belle voci! Il brano protagonista è: Pittoresca Primavera Pavoneggia Propizia, titolo elaborato dal leggendario Dahù dei tautogrammi che ama comporre frasi le cui parole hanno la stessa iniziale. L'indomani l'arzillo Dadé decide di salire in mongolfiera per condurre volpacchiotti e topini alla scoperta del paese. L'affollata tazza volante sfreccia raggiante e mentre costeggia dall'alto il torrente Fer, il Dahù, con garbato umorismo, incalza in un lunghissimo monologo.

"Molti anni or sono, in quella radura laggiù volevo chiedere a Beila di sposarmi. Era la più bella capretta di tutta la Valle! Ma i minuti passarono svelti e di lei nessuna traccia, al che una farfalla dalle ali così perfette che sembravano essere state lavorate al tombolo, mi consegnò un biglietto: "Se vuoi la mano di mia figlia, devi portarmi l'uovo dell'aquila nera" firmato il caprone di Narbard. Mi misi subito in cammino, il buio stendeva il suo mantello scuro e l'ombra del Bec Renon incombeva minacciosa. Giunto alla sommità, oh oh per la mia affascinante barbetta, un albero dai rami ritorti costellato da petali rossi che parevan cuori, ospitava il gigantesco nido al cui interno luccicavano alla luna quattro candide uova. Proprio in quell'istante un minuscolo becco sbucò picchiettando l'uovo e, asciugandosi le piume, saltellò fuori. Tuttavia perse istantaneamente l'equilibrio...

lo di volata mi alzai allungando il collo, lo afferrai e lo misi in salvo ma, accidenti, nel ruotarmi persi la stabilità. Iniziai a rotolare provocando un fragoroso rumore del terreno e precipitai in una fossa privo di sensi. Quando aprii gli occhi, vidi l'imponente Mamma aquila che mi sussurrò: "La forza più grande è quella dell'amore, sei un vero alpino, ti voglio premiare con una mia piuma, l'originale". Dolorante mi alzai e barcollando raggiunsi la torre, più invalido di prima. Trascorsi così settimane, mesi e anni in una giostra di stagioni e mai trovai il coraggio di tornare in paese". La mongolfiera intanto sale, scende, conquista la corrente e va, immaginatevi un caldo estivo e una cascata che saltella sui sassi che sbucano dalle goilles. Shutt fate silenzio! Sentite l'aguzza risata ghiaiosa? Se provate a ravanare nelle spiagge non troverete semplici sassolini ma ciottoli colorati. Un atelier di pittura a cielo aperto invita ogni visitatore a dare il proprio contributo artistico. Dipingete le pietre con tanti colori e lanciatele nell'acqua... Mi raccomando quando i gioielli del Fer volteggiano sul fondale in un trionfo di gradazioni, esprimete un desiderio.

Poco dopo i nostri esploratori frecciano sul ponte della Dora, dove chicchi maturi con lentiggini verderame si fanno spazio tra le foglie che arrossiscono a mano a mano che gli alberi si spogliano, lasciando in dono uva pronta per la spremitura. Dadé, donnaziese orgoglioso, si arrampica tra le vigne fino a raggiungere una quercia secolare che nasconde un accesso antichissimo. Eccoci al bar! Bar-met, piccola e fresca cantina del vino. La porta si apre e dalla penombra prende forma una cassa di pregiati vini d'annata, il finissimo strato di polvere ne è segno inequivocabile! L'arzillo percorre con lo sguardo le bottiglia ad una ad una, poi si blocca d'innanzi ad un tappo mal inserito, ma è vuota o no!? Dal foro del collo penzola l'estremità di un filo di spago e pum, ai loro piedi, cade un foglietto privo di scritte.

Ma c'è ancora qualcosa di incastrato, forza! Un palloncino di gomma del tutto insolito. I volpini lo portano alla bocca e soffiando energicamente fanno apparire un grappolo d'uva... Eh già il mito del messaggio in bottiglia! Il giro d'ispezione delle vigne ha agitato la chimica della loro felicità, d'altronde il vino rende lieti e fa svelar segreti! I topini nel frattempo cercano di farsi spazio tra i cumuli di foglie crocchianti e si catapultano alla ricerca di quei frutti meravigliosi, custodi di tesori. Al vecchio saggio viene un'idea golosa: "Caldarroste per tutti! Intanto vi svelo un segreto: scegliete una castagna e mettetela in tasca. Vi curerà dal raffreddore e dalla malinconia è un alleato prezioso, che ci crediate o no!". Il vento soffia vispo e già sa dove li porterà!

Una maestosa porta in pietra e bandiere rosse, grigie e blu che sventolano tra le case dal fascino antico. I forti rintocchi delle campane di Sant'Orso annunciano il buongiorno, le botteghe aprono le persiane e dai paesi vicini accorrono affaccendati, scultori, maestri e artigiani. A Donnas, nella stagione del ghiaccio, prende vita la Fiera dell'artigianato valdostano. A dispetto della gran confusione e del pigia pigia, le volpi esaminano con estremo stupore tutte le merci esposte, poi si dirigono alla ricerca dell'angusta dimora dell'infanzia di Dadé. Voilà è questa! Il Dahù rimane imbambolato a contemplare la finestra a crociera e non si accorge che il lume del salotto è acceso... Confuso si incanala sulla vertiginosa scala, ma affaticato si appoggia al corrimano e, in quell'istante, una vocina risuona: "Chi va là? buona norma chiedere permesso in casa d'altri".

Allorché palpitante di timidezza percorre gli ultimi scalini. "Dadé caro non mi riconosci?", la stessa voce di prima, questa volta gli sussurra all'orecchio: "Ce ne hai messo di tempo a tornare, non ho mai avuto tue notizie, non sapevo dove cercarti, per cui ho deciso di trasferirmi qui con la speranza di poterti rivedere". Da non credere!

Quella creatura dal portamento reale, è proprio lei, la sua amata Beila... Zampe che tremano, cuori vibranti e lacrime che scivolano sui musi, di gioia s'intente! Rimangono abbracciati finché le loro narici bagnate dal pianto, si riempiono del fumoso profumo di polenta che proviene dalla cucina. Dopo il pranzetto delizioso una soffice nevicata incita i girovaghi ad uscire ma in un baleno... eccola trasformarsi nella più furibonda di tutte le bufere, sinistri boati percuotono tutta la borgata, dove trovare riparo?

Fradici e infreddoliti scovano una cavità nella roccia e vi si rifugiano di volata. Che c'è di più bello che sostare al riparo sotto l'Arco romano, vista fiume ma coi piedi all'asciutto?! E quando il cielo spalanca lentamente il suo sipario presentando il fantasmagorico spettacolo dei raggi, la mongolfiera percorre l'arcobaleno che collega adret e envers. I volpacchiotti si guardano negli occhi e delicatamente slegano la cordicella del grappolo d'uva, ormai maturo, declamando in coro: "Un poeta ama giocare con l'invisibile, prende l'aria intorno alle farfalle e costruisce il sorriso di due volpini. A Mamma e Papà con tanto amore".

E il palloncino prende quota pian piano, diretto verso la terra più emozionante e spirituale del mondo. Una scia inebriante sprigiona magia, le farfalle di carta iniziano ad animarsi in sinuosi movimenti e le loro ali si tingono di tonalità sgargianti. Nel giro di pochi secondi si diffondono in tutto il paese... I simpatici fratellini, gli arzilli sposini e i buffi topini vissero per sempre felici e contenti nella gloriosa fortezza e battezzarono quel cucuzzolo: Valle delle Farfalle. Ancora oggi esiste la torre da dove gli innamorati si affacciano per coronare il loro amore, sussurrando al vento: Favolose Farfalle Folleggiano Felici.